MARKETING TERRITORIALE VS MARKETING AZIENDALE

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10 Lug MARKETING TERRITORIALE VS MARKETING AZIENDALE

MARKETING TERRITORIALE VS MARKETING AZIENDALE

Il Marketing Territoriale e il Marketing Aziendale hanno tantissimi punti in comune.

Anzi, potremmo dire che le strategie di posizionamento possono viaggiare sullo stesso binario.

E se nell’azienda il protagonista è l’imprenditore, colui che attraverso la sua vision, le competenze e gli investimenti determina o meno il successo della sua impresa, nel territorio questo ruolo è assunto dall’Ente istituzionale di riferimento.

Gli Enti Territoriali possono essere definiti proprio come gli Imprenditori delle Istituzioni.

Puntare lo sviluppo economico, sociale, turistico di un territorio, sono temi che non possono essere lasciati all’improvvisazione, ad azioni estemporanee, ad una mancanza totale di programmazione, ma richiedono una riflessione sugli obiettivi e sui metodi da utilizzare per ottenerli.

E questi obiettivi non possono che partire da un’analisi base molto semplice:

  • Saper interpretare i bisogni del territorio
  • Essere capaci di trasformarli in progetti finanziabili
  • Individuare le fonti di finanziamento che possano tradurli in realtà

Tutto questo ha bisogno di essere tradotto in strategie di marketing territoriale e definire delle forme concrete di governance che possano superare alcuni limiti propri della gestione istituzionale.

In altre parole, il futuro non può essere che quello di determinare sinergie virtuose con gli attori privati e il mondo imprenditoriale, per la promozione del territorio.

Territorio che, a questo punto non risulta più semplicemente oggetto della promozione territoriale, ma soggetto attivo e risorsa imprescindibile per lo sviluppo dello stesso.

Il marketing territoriale, quindi, non si occupa esclusivamente di raccordare istituzionalmente azioni finalizzate alla promozione e allo sviluppo, ma anche e soprattutto di presentare e rappresentare opportunità per potenziali iniziative in grado di inserirsi per raggiungere gli obiettivi comuni.

Il primo step in questo senso, promosso dall’ ”imprenditore istituzionale” è quello di una lettura sinergica delle variabili e la costruzione di un’unica visione di sviluppo, da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Per programmare uno sviluppo è necessario conoscere il contesto, saper interpretare le priorità e, soprattutto saper valutare le ricadute sul territorio degli investimenti pubblici e privati. Questo perché il processo possa essere una garanzia di continuità tra una dinamica di sviluppo di breve periodo e uno di medio o lungo periodo.

Per un’Istituzione territoriale, impegnarsi a creare valore è un esplicito orizzonte della politica finalizzato alla costruzione di una comunità consapevole e responsabile del proprio sviluppo.

Il marketing territoriale, in quest’ottica, non può che partire da un’azione di mediazione pubblica, dalla definizione di opportune scelte strategiche, dalla scelta di modelli e processi di governance su cui poggiare le scelte strategiche per uno sviluppo concreto e collettivo della società locale.

Il tema non è semplice, ma non può essere neppure ignorato, se non si vuole essere ostaggio di dinamiche prive di qualsiasi orizzonte e futuro.

 

Massimo Fadda

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