HOSTESS CONGRESSUALI – COME AFFRONTARE UNA SELEZIONE

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09 Feb HOSTESS CONGRESSUALI – COME AFFRONTARE UNA SELEZIONE

HOSTESS CONGRESSUALI – COME AFFRONTARE UNA SELEZIONE

Sono spesso chiamato a selezionare il personale per i miei eventi.
Scegliere le persone giuste è importante, perché queste dovranno assicurare i servizi richiesti dal cliente e dovranno renderli nel modo più qualificato possibile.

Cerco sempre di evitare di affidarmi a persone scelte in maniera frettolosa, superficiale. Anticipo, quasi sempre, le possibili richieste individuando, periodicamente, le risorse di cui potrei avere bisogno.
Ho un discreto database per ciascuna zona d’Italia, relativamente ai vari profili professionali di cui mi sono avvalso in questi ultimi anni e di cui potrei avere ancora bisogno.

Di gran lunga, il ruolo di cui ho maggiormente necessità è quello della Hostess congressuale.
Ho fatto tantissime selezioni, per questo profilo, e ogni volta mi sorprendo per ciò che mi trovo davanti, nei vari curriculum e nei colloqui.
A volte l’improvvisazione è così evidente da causare un profondo imbarazzo per chi deve selezionare, ma anche per chi si presenta alle selezioni.

Reduce da un’ennesima selezione, la scorsa settimana, ho deciso di raccontare le mie impressioni, perché possano, magari, servire a qualcuna che voglia accostarsi a questa professione.

Partiamo dalla gestione dell’annuncio di ricerca di personale. Io, normalmente, cerco di essere preciso nelle mie richieste; quando scrivo un post, che poi andrò a pubblicare, localizzandolo nel luogo in cui ho la necessità di personale, sono molto puntuale nell’indicare quello che cerco.
Quindi, la prima cosa da fare è leggere attentamente l’annuncio. Se si ricerca personale qualificato in un dato settore, è inutile mandare il curriculum se in quel settore non si è mai operato.

Piccola digressione relativa alle Hostess o Assistenti congressuali: a volte ho l’impressione che fare la hostess venga visto un po’ come un ripiego; cioè, sono carina, alta, me la cavo a fare tutto, mi sono appena diplomata e sono in cerco di lavoro; pertanto, vorrei farmi un po’ di soldini lavorando come hostess.
Mi dispiace ma, se per caso la pensaste così, state sbagliando tutto!

Il supporto agli eventi, ruolo tipico delle hostess, è una vera e propria professione, che non ammette improvvisazioni. Ci sono compiti che devono essere conosciuti alla perfezione, come nel caso, ad esempio, dei convegni ECM, ed eventuali carenze possono causare dei danni irreparabili all’evento e ai suoi partecipanti.

Altra considerazione: non sottovalutarti, mai! Non partire sconfitta, pensando che tanto ci sarà qualcuna più brava di te, più carina di te, più raccomandata di te. Può essere anche vero, ma, a volte, i criteri di scelta posso riservare tante sorprese. A volte mi dicono: “Non sono per nulla alta, anzi… posso mandare ugualmente il mio curriculum?”, oppure: “Premetto che ho X anta anni, sicuramente non sceglierai me”. Tutto sbagliato. Toglietevi di testa lo stereotipo di Hostess: alta, giovane, bella. Tutto ciò si mette sul piatto della bilancia con l’esperienza, la simpatia, l’empatia. E il risultato non è mai così scontato.

Detto questo, di fronte ad un annuncio che chiede personale qualificato hai due possibilità: la prima è riconoscerti in quel profilo, nel senso che hai tutte le carte in regola per presentarti. Per la seconda, non possedere i requisiti richiesti, vai al punto 4.

Nel caso tu ritenga di possedere le caratteristiche richieste, manderai il curriculum.

 

1) IL CURRICULUM

Bene, alcune riflessioni sparse su questo strumento che ti consente di presentarti:

Lettere di presentazione; sappi che, se tutto va bene, per ogni selezione riceverò, minimo, un centinaio di curriculum, quindi, per favore, non mandarmi lettere di presentazione allegate, più lunghe di “Cent’anni di solitudine” di Garcia Marquez, in cui mi racconti cosa hai fatto tutti i giorni della tua vita da quando sei nata fino a stamattina! Ammesso che sia interessato, non avrò mai il tempo di leggerla e andrò dritto al curriculum. Se pensi che sia importante implementarlo con informazioni aggiuntive, sii schematica e il più sintetica possibile!

I requisiti; se io sto ne cercando alcuni definiti, per favore, mettimeli in evidenza, affinché io li possa valutare immediatamente. Tutto il resto è utile per farmi un’idea complessiva di te, ma non puoi pensare di suggestionarmi con trecentocinquanta corsi, master, lauree, tirocini, stage e poi non hai mai fatto l’esperienza che interessa a me;

Il formato europeo; non necessariamente devi usarlo, anzi, alcuni format personalizzati sono più piacevoli da scorrere. Però devi usare uno schema che renda leggibile ciò che scrivi: non devo leggermi tutto il testo per sapere i tuoi dati anagrafici che sono mischiati alle esperienze formative, che hai messo prima delle esperienze professionali! Cerca di agevolare chi legge: chi sei – cosa fai ora – cosa hai fatto in passato – qual è la tua formazione – altre informazioni. Questo è la forma del curriculum;

La fotografia; questo elemento è fondamentale; a me serve per associare un volto a quelle informazioni, capire meglio con chi ho a che fare. Bene. Cerca di allegare delle foto sobrie. Se io cerco una hostess congressuale, non mi puoi mandare una foto in costume da bagno, o un selfie in posa sexy! Non mio interessa e, anzi, mi fa capire che non hai capito nulla e non sei adatta per quel ruolo. Non ho bisogno di una selezione di hostess per vedere foto di ragazze nude. Non ci vuole molto a capirlo: se io cerco una ragazza immagine, mi puoi mandare una foto in costume; ma se cerco una hostess congressuale mi devi mandare, preferibilmente, una foto in divisa o, comunque, in atteggiamento professionale. Allora capirò che puoi essere la persona giusta;

Le lingue straniere; se io chiedo una conoscenza avanzata di almeno una lingua straniera, non puoi partecipare con un livello A2, o addirittura scrivendo: “buona conoscenza delle lingue straniere”. Non mi rappresenta nulla. Ricorda che ti devo valutare, quindi mi devi far capire in maniera inequivocabile quali siano le lingue che conosci e qual è il tuo livello di competenza linguistica secondo la codifica europea;

La sincerità; è inutile millantare esperienze professionali che non si sono realmente vissute. Ricordati che se arrivi ad un colloquio, basta farti un paio di domande e la tua reale esperienza emerge in maniera evidente. Evita le situazioni imbarazzanti.

 

2) LA SELEZIONE

Purtroppo, se mi arrivano un centinaio di curriculum, non posso fare cento colloqui; sarebbe troppo impegnativo ed oneroso. Devo necessariamente fare una prima scrematura. Complicato leggere tutto e poi scegliere. Io, almeno, non ci riesco. Preferisco utilizzare il metodo del “rating”; in sostanza assegno un punteggio da 1 a 5 ai curriculum, sulla base del riscontro dei requisiti richiesti.

E poi faccio il colloquio a quelli che sono risultati con il punteggio più alto. Per questo motivo, ribadisco, se effettivamente sei qualificata, fammi vedere subito, mettimi bene in evidenza gli aspetti che ho richiesto. Vediamo, ora, di affrontare la fase dei colloqui.

 

3) IL COLLOQUIO

Normalmente, cerco di dedicare ad ogni candidato un tempo congruo; per cui distanzio i vari appuntamenti di mezz’ora. Non mi piace avere le persone fuori che stanno ad aspettare il loro turno tutte insieme. Non è rispettoso. Mi permetto di darti alcuni consigli:

Abbigliamento; così come per le fotografie, anche per il colloquio cerca di vestirti in maniera sobria. Minigonne, spacchi e scolli vertiginosi, tacchi a trampolo, non sono necessari. Devo valutare la tua esperienza non la tua misura di seno;

Confidenza; per natura sono cordiale, alla mano, informale. Ma non puoi entrare al colloquio, salutandomi per nome, senza esserci mai conosciuti. Non fare la splendida. Non valuto la cordialità e l’affabilità in quel modo. A me, dopo un po’, viene istintivo dare del “tu”, ma chiedo, comunque, prima il permesso e propongo di farlo reciprocamente;

Vai al sodo; non essere evasiva, facendomi perdere del tempo in cose che mi possono anche interessare ma non mi permettono di valutarti. E’ poi peggio per te se non riesco a capire effettivamente qual è la tua esperienza;

Compenso alto; sappi che anche se ti chiedo, per correttezza, quale sia il tuo compenso, so benissimo la media della retribuzione di una hostess congressuale. Ti consiglio, quindi, di non sparare una cifra troppo alta, facendo leva sulla tua lunga esperienza, perché di persone con la tua esperienza ce ne sono tante e sanno che per stare sul mercato non bisogna uscire da un “range” accettabile. Sappi che se hai a che fare con un’agenzia come la mia, ogni euro dato in più a te è un euro che viene meno al mio utile. Quindi sii ragionevole. Ognuno deve avere il suo;

Compenso basso; Questo è valido anche al contrario. Non mettermi in difficoltà dicendomi: “Fammi lavorare, anche se mi dai la metà del compenso”. Non può essere questa la strada; non posso abbassarmi a sfruttare i miei collaboratori, non sarebbe corretto e non sarebbe dignitoso neppure per te, che lavori per niente. Non puntare su questi metodi.

Bene, torniamo un attimo indietro. Vi ricordate quando, a proposito dell’inserzione, vi rendete conto di non possedere i requisiti richiesti? Come bisogna comportarsi?

 

4) FORMAZIONE

Spesso, ricevo lettere di presentazione o telefonate in cui mi si dice: “Io non ho l’esperienza sufficiente per rispondere al tuo annuncio, però ti assicuro che sono una ragazza sveglia, ho buona volontà!”.
Mi dispiace, ma non basta. Ti rendi conto che io dovrei farmi rappresentare da te, che non hai nessun tipo di esperienza? Da te che non hai gli strumenti professionali per svolgere quella mansione? E perché dovrei rischiare?

E torniamo al discorso iniziale; vi ricordate quando dicevo che qualcuno considera il ruolo della hostess come un ripiego da fare a tempo perso per guadagnare qualche soldo? Forse per fare la promoter in un centro commerciale potremmo, in alcuni casi, essere d’accordo. Ma per la hostess congressuale no; è necessario professionalizzarsi e acquisire gli strumenti propri di questa professione.
In altri termini è necessario formarsi.

La formazione è fondamentale e non è sufficiente aver conseguito due lauree e aver fatto master su materie attinenti il campo turistico, linguistico o aziendale.
Bisogna fare dei corsi dedicati che presuppongano anche uno stage sul campo. Grazie a Dio, qualcuna lo capisce.

Altra cosa importante: la formazione si paga!
A volte mi chiedono cose assurde: “Vorrei lavorare, capisco che devo formarmi, ma non posso pagare per lavorare” Quindi? Quindi se i tuoi corsi sono gratis… Gratis?! E perché mai dovrei organizzare dei corsi gratis?! Senza guadagnarci nulla, o, anzi, addirittura perdendoci!

“Sì, perché la Regione, a volte, organizza dei corsi gratis…” Bene, allora aspetta i corsi della Regione, organizzati magari da agenzie formative specializzate in formazione professionale, ma con docenti che non sanno nemmeno cosa sia l’organizzazione di un evento e, probabilmente, non ti faranno fare esperienza sul campo. Ti daranno, è vero, un bel certificato riconosciuto che potrai incorniciare ma difficilmente utilizzare.

Andiamo al sodo: la cosa fondamentale è che tu acquisisca realmente esperienza, in maniera tale che la prossima volta che vedrai un annuncio simile, il tuo curriculum sarà arricchito da una nuova esperienza formativa e da reali esperienze professionali.
La prossima volta le tue possibilità di essere scelta aumenteranno, senza contare che realmente ti stai qualificando in una professione che può darti veramente tante soddisfazioni.

In definitiva, se ritieni che questa possa essere la tua strada, non perderti d’animo, le occasioni non mancano, devi solo imparare ad afferrarle!

Se vuoi raccontare la tua esperienza, o chiedere un consiglio, mandami una mail all’indirizzo team.sardiniaemotionservice@gmail.com
ti risponderò il prima possibile!

Massimo Fadda

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