COME PERDERE LE ELEZIONI?

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23 Set COME PERDERE LE ELEZIONI?

Ho parlato altre volte, nel mio blog, del rapporto tra marketing aziendale e marketing politico e come tra questi due contesti rispondano alle stesse regole.

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Le tornate elettorali sono una cartina di tornasole per un candidato o un partito politico.

Cosa contribuisce a determinare un successo o una sconfitta di uno schieramento, così come di un’azienda?

Anzitutto, focalizziamo sul tema della competizione elettorale, dobbiamo prendere in considerazione i due protagonisti principali, quindi la relazione tra il partito, o il candidato, e l’elettore.

Il marketing punta a definire delle strategie che portino chi propone un prodotto o un servizio, a convincere i consumatori che il suo sia il migliore sul mercato e quindi ad optare per la sua azienda.

Si crea, quindi, un rapporto di fiducia tra cliente ed azienda, che si basa fondamentalmente su una promessa: ciò che ti ho presentato è anche ciò che ti darò, esattamente quanto di darò.

In questo modo si crea una dinamica di fidelizzazione: il cliente è soddisfatto, torna ad acquistare più volte e diventa addirittura un testimonial efficace, per la nostra azienda.

C’è anche un ulteriore elemento: la comunicazione.
Ciò che sono e posso fare per te te lo spiego in un linguaggio chiaro e semplice, in maniera tale che tu possa capire, senza fraintendere, ciò che ti sto offrendo, e verificare successivamente, senza nessuna esitazione, se ciò che ti ho promesso l’ho mantenuto.

Questa capacità di fare promesse semplici, ben definite ma, soprattutto, di rispettarle, permette di imporsi, rispetto al contrario, in modo più efficace, rispetto alla concorrenza, rispetto ad una comunicazione confusa e poco chiara di ciò che si sta offrendo.

Tornando alla politica, non basta, quindi, fare un programma elettorale ricco e in sintonia con i desideri dei nostri elettori, ma bisogna essere capaci di realizzarlo!
Non basta promettere, presentarsi come elemento di novità o di discontinuità, millantare qualità e capacità che poi non si è in grado di dimostrare in maniera inequivocabile.

A differenza dei tempi passati, i social network sono un amplificatore assoluto delle emozioni delle persone. In positivo e in negativo. Quindi la reputazione web di chi volesse impegnarsi in politica, uomo o partito, si deve curare senza soluzione di continuità. Chi sbaglia, non sempre può avere una seconda possibilità, così come è valido anche per le aziende.

Quindi, attenzione alle campagne elettorali, ma soprattutto attenzione al post competizione. L’elettore non dimentica mai.
Questo, però, non vuol dire, a mio avviso, che bisogna cedere alla tentazione del populismo e portare avanti promesse demagogiche.

Spesso, come la storia ci insegna, fare promesse che abbiano l’unico obiettivo di rispondere alla pancia dell’elettorato può essere semplice, ma abbiamo visto, anche negli ultimi anni, come questi tipo di retorica si sia inesorabilmente schiantata in una realtà che non può essere sottovalutata e neppure affrontata con proclami e superficialità.

 

Massimo Fadda

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