CHI RISOLVE IL PROBLEMA DEL COSTO DEL LATTE SARDO?

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21 Feb CHI RISOLVE IL PROBLEMA DEL COSTO DEL LATTE SARDO?

POST PROVOCATORIO
Lo dico così: i pastori sardi aspettano che sia la “politica” a risolvere i problemi.

E io auguro loro che questo succeda.

Ma non si può non fare una considerazione, anzi, una constatazione: senza la copertura politica – che oggi stanzierebbe 45 milioni di euro per ritirare dal mercato il pecorino romano eccedente la richiesta, ma da anni, a vario titolo, assiste il comparto ovicaprino – la produzione di latte ovino sarebbe destinata al fallimento.

La “politica” droga il mercato. Bypassando le azioni strutturali e limitandosi ad un puro assistenzialismo.

Il tema è uno solo: o il settore – e per settore intendo tutta la filiera – impara a stare sul mercato e aprirsi in maniera PROFESSIONALE al mondo, assicurando un prezzo DIGNITOSO a tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dai pastori, oppure tutto quello che sta succedendo ora è semplicemente inutile.

O si cerca di promuovere il latte sardo e i prodotti derivati in modo efficace, con un brand unico e forte, riconoscibile, differenziando la produzione e mettendo in evidenza la qualità di assoluta eccellenza, diversamente da quella mediocre dell’est europeo, oppure il pecorino romano ci farà affondare senza possibilità di ripresa.

E se parliamo di politica, la Regione cominci ad investire seriamente nel marketing dei prodotti sardi, a cominciare da quelli di eccellenza.

Promuovere la destinazione Sardegna all’esterno unicamente partecipando alle fiere nazionali e internazionali, fornendo brochure e facendo vedere video, è assolutamente limitante.

Facciamo assaggiare i nostri formaggi, salumi, vini, liquori, dolci e, soprattutto, rivalutiamo la presenza dei circoli sardi in Italia e all’estero.

Non ci sono persone più innamorate della Sardegna di chi l’ha dovuta lasciare per vari motivi.

Gli emigrati sono i più efficaci testimonial e se consideriamo che sono stimati oltre mezzo milione di sardi in giro per il mondo, si può capire quanto si potrebbe fare in tal senso.

Ho avuto modo di promuovere la Sardegna e visitare e collaborare con vari circoli sardi all’estero. In diverse occasioni, ho portato con me migliaia di euro di prodotti enogastronomici: piccole cantine, piccoli produttori artigianali.

Vedere il gradimento di chi assaggia un nostro prodotto è quasi commovente.

Da anni, ormai, i circoli sardi hanno finanziamenti ridicoli per le attività di promozione e il loro raggio d’azione è sempre più limitato.

Insomma, c’è tanto da fare e sperare di risolvere raschiando dal tavolo 12 (dodici) centesimi è soltanto ridicolo e anche umiliante.

Avanti, non c’è più tempo da perdere!

Massimo Fadda

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