DIVENTARE IMPRENDITORI – ISTRUZIONI PER L’USO

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21 Set DIVENTARE IMPRENDITORI – ISTRUZIONI PER L’USO

Molto spesso faccio questa riflessione. Nella mia città, che abito ormai da quasi sei anni, ho visto decine di serrande alzarsi e abbassarsi.

Decine di imprenditori che, in un dato momento della loro vita, hanno deciso di investire in un’attività. E l’investimento non è solo in termini economici, ma coinvolge tutta la “filiera” esistenziale della persona.

Sì, perché un imprenditore è prima di tutto una persona, con una famiglia, con amici, con hobby e altri interessi, con un passato, un presente e un futuro al quale, come tutti, vorrebbe guardare con ottimismo e speranza perché sia decisamente migliore.

Ed è con questo spirito che le persone sollevano le maniche e prendono il largo.

Partita Iva, locale, attrezzature, consulenti, utenze, insomma tutti gli elementi che costituiscono la dote di una start-up.

PRIMO ERRORE

Ciò che un imprenditore pensa è di essere finalmente libero da vincoli, di non dover rendere conto a nessuno, di poter organizzare il tempo a suo piacimento, di non dover timbrare alcun cartellino.

Insomma, quella delicata ma sensibile sensazione di euforia di poter essere l’artefice del tuo futuro.

Cosa c’è che non va? Nulla. Ma l’errore più grosso che puoi fare è quello di sottovalutare alcuni aspetti e cioè chi è che farà di tutto per farti tenere i piedi per terra e ti ostacolerà in tutti i modi.

Quali sono?

IL SOCIO OCCULTO

Continuerai a credere di essere il titolare della tua azienda, di non avere soci. Ma non è così.

Non tarderai ad accorgerti che il tuo socio di maggioranza è lo Stato. Lo so, è un luogo comune, te lo dicono tutti.

Ma finché non l’hai sperimentato non puoi capire.

Hai appena aperto la tua partita iva, ti giri e vedi l’INPS che ti tocca la spalla e ti consegna la cartella per il primo anno di attività: quasi 4.000 €.

Che tu fatturi – e allora diventeranno come per magia molti di più – o che tu non fatturi – non gliene può fregare di meno: quei soldi li esigerà e sa come prenderseli. Tutti!

E tutte le agevolazioni dei primi anni puoi star ben sicuro che le sconterai negli anni successivi.

Come il destino, il fisco ti aspetta, sa aspettare fino al momento giusto. E quando vede che ti entra qualche soldo, che magari tu pensavi di mettere da parte, eccolo lì che ti presenta il conto.

E ti posso assicurare che sarà molto salato: mediamente, alla fine dei conti, più della metà dei tuoi guadagni verranno reclamati dal tuo socio (di maggioranza, a questo punto).

Tutto ciò te lo sto dicendo non per terrorizzarti, non perché tu cambi idea e preferisca vivere magari di sussidi e non del tuo lavoro, ma perché tu tenga conto di tutto questo, perché non sempre il consulente al quale, eventualmente, ti affiderai, te lo dirà con chiarezza, in maniera tale che tu possa prepararti a questo assalto senza esclusione di colpi.

Lo Stato è affamato dei tuoi soldi, molto affamato, troppo affamato e non hai nessuno che ti difenda, che dica che la pressione fiscale a carico delle imprese è semplicemente insopportabile!

IL TUO MERCATO

È vero, la crisi economica, le tasse da pagare, la mancanza di liquidità, la concorrenza spietata e, a volte, anche sleale.

Ma non può essere solo questo, a giustificare questo stillicidio di attività commerciali e professionali che aprono e chiudono, quasi senza soluzione di continuità.

Molto spesso mi chiedo se alla base di un’idea imprenditoriale ci sia anche solo una bozza di business plan.

Perché non può essere che mi viene un’idea, vado dal commercialista e apro la partita iva, investendo tutti i risparmi che con fatica ho messo da parte, magari da una vita, senza considerare tutti gli aspetti, soprattutto economici, che comporta questa scelta.

Quell’idea può essere il mio sogno, la mia passione, ciò che ho sempre desiderato fare, ma questo non è sufficiente perché possa essere considerata realizzabile e perché superi l’esame che, inesorabilmente, il tuo mercato ti chiederà di affrontare.

Alla base di un corretto posizionamento sul mercato ci devono, necessariamente, essere delle corrette azioni di marketing, le cui strategie non possono essere lasciate al caso.

Se continuiamo ad utilizzare la metafora del viaggio, va bene prendere il largo, ma il tuo veliero deve essere dotato di tutti gli accessori – vele, timone, strumenti per la navigazione- necessari per affrontare venti, correnti e tempeste.

Ma una corretta strategia di marketing deve anche prevedere gli imprevisti.

Facciamo un esempio, restando sul tema: se il vento cala e sono in alto mare, cosa devo fare?

Non posso andare alla deriva per un tempo indefinito, quindi, o il mio veliero ha un motore, oppure devo avere scorte sufficienti di acqua e cibo, nonché di tempo a disposizione, per superare la crisi e aspettare che il vento ricominci a soffiare nella giusta direzione.

Questa metafora rende parzialmente l’idea, in quanto le variabili che possono entrare in gioco nella vita di un’azienda sono veramente tante, però è l’atteggiamento ad essere lo stesso: qualsiasi impresa mi prepari ad affrontare, devo prevedere tutti gli strumenti di protezione necessari ad affrontare il mio mercato nel migliore dei modi.

MAI FARSI TROVARE IMPREPARATI

Nella realtà si vedono troppe attività commerciali in balìa degli eventi.

Che in concreto significa alzare la serranda e aspettare che qualche cliente entri in negozio o qualcuno chiami al telefono per chiedere un preventivo per i nostri servizi.

Questa è una condotta che funziona solo se siamo fortunati ad essere in un luogo e a vendere un prodotto che, praticamente, si vende da solo.

Ma non tutti possono avere successo “per inerzia”. E anche in quel caso, prima o poi, possono verificarsi delle situazioni che ci impediscono di trovarci ancora in una situazione privilegiata.

Vedo commercianti stare a galla durante l’anno e vendere le rimanenze di magazzino durante i saldi a prezzi sottocosto. Quanto durerà questa impresa?

I saldi e le vendite promozionali, potranno arrivare in break-even in qualsiasi momento dell’anno, perché sappiamo che i costi generali sono stati già coperti!

È un suicidio aspettare i saldi di fine stagione per vuotare i magazzini!

Se vuoi approfondire questo tema LEGGI QUI

LA MIA IMPRESA È DIFFERENTE

Parafrasando un noto spot, questo deve essere lo stile che deve contraddistinguere la tua azione imprenditoriale, il tuo rapporto con il mercato.

Così come, se aggiungo un punto interrogativo – la mia impresa è differente? (dalle altre…) – ho a disposizione un elemento fondamentale di comparazione, per capire in quale direzione sto andando e in quale dovrei, invece andare.

IL LEADER DEL TUO MERCATO

In definitiva è questo il tuo obiettivo prioritario. E tutte le strategie, contenuti, metodi e strumenti tu possa adottare, ti devono portare a questo risultato.

Il leader di mercato occupa una posizione privilegiata nella mente del consumatore.

Se un concorrente introduce un prodotto superiore, ma il leader lo propone successivamente, nel lungo periodo la maggior parte delle persone attribuirà al leader di mercato il merito del nuovo prodotto.

Il tuo obiettivo, quindi, non è semplicemente posizionarti sul tuo mercato, ma posizionarti sul tuo mercato come leader!

Esiste già il leader della tua categoria? Inizia a distinguerti da lui!

Molto semplicemente, il marketing è l’insieme di tutte queste azioni e queste devono essere coordinate e integrate in una strategia, per ottenere il massimo risultato possibile.

Se vuoi approfondire il tema della gestione della concorrenza LEGGI QUI

Se ti fa piacere, raccontami in privato la tua storia e insieme potremo confrontarci e trovare una soluzione.

Puoi scrivere un’email a

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Tieni il timone stretto tra le tue mani!

Massimo Fadda

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